Andrea Brustolon è stato tra i grandi nomi della scultura barocca tra Sei e Settecento, riuscendo a innovarne efficacemente il linguaggio grazie all'originalità del proprio genio e alla duttilità del materiale scelto: il legno. Un materiale che, nelle opere dell'artista bellunese, diventa potente mezzo espressivo e straordinaria testimonianza di un attaccamento alle radici culturali e alle tradizioni del proprio territorio.
Dalla sua fiorente bottega di Belluno, Brustolon è l'artefice di linguaggio scultoreo di grande impatto, che incontra rapidamente un vasto favore tra le committenze più diverse e rinnova profondamente il gusto e il sistema delle immagini sacre tradizionali, aprendo al nuovo, al dialogo tra le arti, alla dimensione di quel "moderno" appreso durante la permanenza a Venezia e strettamente legato anche alla cultura barocca romana. Il dialogo tra le arti maggiori (architettura, pittura, scultura) si coniuga sempre in Brustolon con una spiccata attenzione per le arti decorative, caratterizzata da una notevole libertà d'ideazione, che si traduce con esiti significativi negli altari monumentali, nelle grandi sculture così come negli arredi liturgici.
Nei diversi contributi raccolti nel volume, la figura di Andrea Brustolon emerge dunque come quella di un protagonista indiscusso della nostra storia artistica, ormai universalmente riconosciuto, la cui opera può vantare una serie di capolavori assoluti della scultura lignea.