n volume innovativo in cui un'équipe di studiosi, tutti storici esperti in questo campo, illustrano, con i loro contributi, l'importante ruolo dei laboratori, delle maestranze e del marmo di Carrara non solo in Europa ma anche nel Nuovo Continente.
Chi visita Carrara oggi troverà un solo laboratorio del marmo ancora operativo: lo Studio Vicoli. Unico testimone rimasto di duecento altri laboratori storici che all'inizio del XX secolo avevano vere e proprie committenze internazionali oppure erano specializzati in particolari tipologie di scultura.
Questa sfaccettata realtà è scomparsa. Tuttavia, oltre a un discreto numero di monumenti pubblici del periodo, Carrara conserva ancora molte fonti documentarie dell'epoca che hanno permesso di ricostruire il mercato della scultura non solo in Italia ma anche in Europa e in Sud America. Tra tanti spicca la famiglia Fabbricotti, una delle più attive a Carrara, legata a doppio filo alle cave della zona e alla commercializzazione del prezioso minerale.
Il libro illustra le vicissitudini della cultura e della società carrarese tra Ottocento e Novecento; l'utilizzo che si fece del marmo durante i primi anni del XX secolo in Italia, le tecniche estrattive e di lavorazione allora in uso, la storia dei rapporti con l'industria artistica del marmo e con gli scultori dell'epoca, la fruizione della scultura e le sue tipologie, dai monumenti celebrativi alla scultura da giardino alle fontane. Si conclude infine con una panoramica dedicata ai mercati esteri che facevano riferimento a Carrara, dall'emigrazione di maestranze apuane in Francia, ai rapporti della città con la Germania, l'Ungheria, i paesi scandinavi, la Russia, la Polonia e la Spagna. Ma oltre oceano beneficiarono dell'artigianato carrarese numerosi paesi dell'America Latina, dal Messico al Perù