Il volume accompagna una mostra che intende riportare alla meritata attenzione del pubblico la figura di Cesare Tiazzi (1743-1809), scultore centese di talento, attivo nella seconda metà del Settecento e ingiustamente dimenticato dalla critica. Il volume si qualifica dunque come un'importante monografia sull'artista, che offre una valida occasione per indagare anche l'universo della scultura in terracotta tra Cento e Bologna.
L'attività di Cesare Tiazzi si svolse infatti soprattutto a Cento, ma le sue opere risentirono certamente del linguaggio elaborato dagli scultori bolognesi, maestri nella lavorazione della terracotta, materiale che Tiazzi predilesse e seppe lavorare con sapiente espressività.
Il volume, attraverso numerosi saggi, ricostruisce dunque la figura dello scultore nel contesto della società dell'epoca, approfondendo i temi della sua formazione e dei modelli seguiti, ma anche dei soggetti affrontati - come i Presepi e i Compianti, cari alla devozione popolare - e naturalmente la fortuna della sua opera. Il volume, con le schede delle opere di Tiazzi e dei maggiori scultori bolognesi tra Sette e Ottocento - dai maestri di riferimento di Tiazzi, come Giuseppe Maria Mazza, Angelo Gabriello Piò e Andrea Ferreri, ai suoi contemporanei come Filippo Scandellari, Ubaldo Gandolfi, Clarice Vasini, Giacomo De Maria, Giovanni Putti - ed è completato da apparati biografici.