L'ombra del bello, così in fondo potrebbero essere definiti i calchi in gesso delle statue dell'antichità classica proposti come modelli agli studenti di belle arti. Pratica antica codificata, come fondamentale, nei programmi didattici delle accademie fin dal XVI secolo nel metodo e nell'accurata scelta dei soggetti.
Gli studi su questo particolare patrimonio artistico sono cominciati solo una decina di anni fa e nel panorama editoriale mancava un'opera che avviasse la ricerca su uno dei nuclei più importanti, quello dell'Accademia Clementina di Bologna. Il volume, prima pubblicazione sistematica del patrimonio storico artistico della celebre accademia felsinea, da un lato si propone di fornire una conoscenza di fondi pressocché inediti, dall'altro intende essere strumento utile a quanti intendono approfondire questo tipo di ricerca. Il materiale dell'Accademia, infatti, presenta più di un motivo interesse.
La raccolta, di settantadue pezzi, fra antichi e moderni, si compone di due nuclei fondamentali: il primo è rappresentato dalla prima dotazione dell'Accademia, costituita al momento della sua fondazione quale istituto deputato all'insegnamento delle arti, il secondo è costituito dai calchi donati da Benedetto XIV nella metà del XVIII realizzati, in occasione della costituzione della raccolta veneziana di Filippo Farsetti che ne curò personalmente l'esecuzione.
Nel, pur ricco, panorama italiano, la collezione clementina si distingue per antichità e pregio: si tratta di riproduzioni pregevoli, spesso più che pregevoli, tratte, specie per i calchi più antichi direttamente dagli a volte poco accessibili originali. Il volume è corredato da una ricca appendice documentaria con esame sistematico delle fonti archivistiche relative all'acquisizione dei nuclei e da un completo apparato iconografico.