Il volume accompagna un grande evento espositivo proposto dal Mart di Rovereto, dedicato alle sculture del celebre artista Amedeo Modigliani (Livorno, 1884 - Parigi, 1920).
Proprio alla scultura Modigliani si dedica tra il 1911 e il 1913, abbandonando la pittura e mettendo a punto un'inedita sintesi fra elementi della tradizione e originali accenti figurativi ispirati alla scultura arcaica, ma anche orientale e tribale, modulata dalle ricerche di Picasso e Brancusi.
Questi capolavori, ancora oggi relativamente poco conosciuti, non sono stati debitamente considerati dalla critica, che ha più spesso indagato l'attività pittorica di Modì.
Il volume, frutto di sei anni di ricerche e indagini storiche, colma questa lacuna con l'obiettivo di ridefinire un aspetto che è stato invece centrale nella vicenda dell'artista, che arrivava a definirsi "più scultore che pittore".
Il volume, partendo dal fondamentale studio di Ambrogio Ceroni (1965) sulle sculture di Modigliani - aggiornato alla luce delle nuove testimonianze d'epoca - ricostruisce la storia della fortuna critica e collezionistica delle opere, specie nel decennio successivo alla morte dell'artista, e chiarisce questioni ancora irrisolte, come la sequenza temporale di esecuzione delle sculture e quella del rapporto esistente tra queste ultime e i disegni preparatori ancora esistenti: un volumen dunque che, nel riproporre insieme il maggior numero di sculture di Modigliani esistenti, appare fondamentale per conoscere
un capitolo ricco di suggestione, riguardante uno dei più grandi e tormentati geni dell'arte moderna.